domenica 19 maggio 2013

2200 euro mai spesi

Prendo il caffè, la Gazzetta, due brioche.

Il barista, guardingo, annuncia: Fanno 2200 euro, il caffè è offerto.

Gentilissimo, dico.

Mi fa: La sua Tata Nano è fuori che l’aspetta.

Ho dimenticato di dirti che siamo in India e che la Tata Nano (il nome ti ricorda una colf di bassa statura, ammettilo) è la macchina più economica del mondo. Costa come un weekend alle Hawaii e meno di uno scooter di ultima generazione. È alta uno e sessanta, larga poco più che tre metri, ha ruote di dodici pollici di diametro e una velocità di punta di 105 km/h. Perché non la compri, allora?

È la domanda che si sono posti tutti, quando dopo il boom di prenotazioni è riuscita a venderne solo poche migliaia. Un po’ come buttare due chili di spaghetti e trovarsi nel piatto un brodino. Un flop di dimensioni da competizione che tu, fedele lettore, mi aiuterai a decifrare.

Ci sei? Vieni con me.

Siamo al mercato della frutta, un tizio dice che ha le mele più buone del mondo. Le fa a dieci euro al chilo. Ne prendiamo due chili. Più avanti le stesse mele (almeno, a noi inesperti sembrano proprio le stesse) sono in offerta. Dieci chili un euro. E noi? Prima c’è l’entusiasmo, poi pensiamo che siano bacate e passiamo avanti.

Rieccoci.

Quando la crisi mostrava i primi brontolii, la Nano era già in rampa di lancio. Niente da dire sul tempismo. Così sul tentativo di motorizzare le famiglia indiane, paese in perenne boom economico, come certi terzini che restano delle promesse per anni. Ma perché la Nano sia passata da mezzo milione di pezzi in prevendita alle cinquecento (500) dell’ultimo anno, è presto detto. Colpa di strategie di marketing sbagliate (lo spot in cui due ragazzotti impomatati rifiutano di comprarla perché costa troppo poco è un autogol da 40 metri). Colpa di chi, anche in India, non vuol sentirsi dare del povero.

Forse anche colpa delle prestazioni poco soddisfacenti e dello spazio angusto, se nel 2012 è stata sottoposta a robusto restyling. Ma, come per una star di Bollywood, non sarà un colpo di botulino a nascondere i segni del del tempo.

La Tata Nano ha tenuto fede al suo nome, dimostrandosi davvero poca cosa.



2200 euro mai spesi

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